L'Angolo delle Merdaviglie #4 - "Rollergames" per NES: una gemma nascosta per bene nella vostra tazza del cesso!

Bentornati, quattro gatti o forse cinque che adorate massacrare il vostro tempo libero leggendo le stron*ate che scrivo! Saluti da me e da Lloyd l'insettoide, ma se non sapete chi ca**o sia Lloyd...beh, ve lo presento se cliccate su questo link assai sconcio. Ovviamente non è mica qualcosa di sconcio per davvero...mica posso rischiare io, sono una persona seria!

A questo punto, ai cari miei quattro o forse cinque (forse eh? Ci starei ancora lavorando per capire) lettori che già seguono i miei deliri questa introduzione assai sboccata dovrebbe già far presupporre che il sottoscritto stia per parlare di qualcosa di davvero schifoso, traboccante di ribrezzo videoludico!

Uno schifoide pixelloso deforme che però si è ben mascherato, si presenta bene essendo ben vestito e parla pure in modo very radical, TOTALLY RAD e cose molto '80s as FvKK grazie alla sua colonna sonora VERY COOL tipica di uno Stereo Boombox di quelli anni, in grado di stamparsi direttamente nella testa per decadi a venire, per poi permettere a tutto il resto di essere riscoperto dopo, quando sei adulto e ormai analizzi le cose con maggiore consapevolezza e maturità!

Una trappola per il sottoscritto, una doccia fredda che ha aspettato neint'altro che me per menarmela nel qulo più forte possibile fino a ieri.

E non dico ieri per modo di dire, ma proprio ieri-ieri! Il giorno prima di oggi!


 
 
"Rollergames" era un gran bel sentire ai tempi del mio Famiclone.
Già, sentire. Già il fatto che il sottoscritto stia utilizzando il solo termine "sentire" lascia presupporre come io stia valutando la cosa da oggi piuttosto che da ieri, ma in fondo è giusto così.
Bramato da sempre ma proibitivo da trovare completo di tutto punto per un povero di speranza almeno quanto di danaro come me, trovo una copia loose su eBay a ben pochi spiccioli, e lì forse ho capito che la speranza forse ancora riecheggia, da qualche sperduta parte del creato meno pixelloso e più reale possibile. 
Ma non appena ho ripulito per bene quella cartuccia fetida come da tradizione eBay, per di più con etichetta parzialmente scollata perché sennò mica te la rifilavano a prezzi da fame, ho capito che nemmeno in questo caso si è potuto parlare di speranza, quanto piuttosto di sagace inqulatura da parte del te stesso ragazzino che torna a fare visita al te adulto mostrandoti il dito medio ma che allo stesso tempo ti dice "Io ho vissuto la mia epoca stron*o, non prendertela con me che sono solo un ragazzino del 1995!"...
 
 
 
Beh, nella vita si cresce ed è anche questo sia bello che il brutto della stessa.
Il motivo principale per cui, da quando mi trastullo col Retrogaming (cioé da sempre, ma negli utlimi anni un pelo di più) è scoprire cose nuove rispetto a quelle con cui sono cresciuto, giochi nuovi e non solo quelle cagate a 8-bit con cui sono cresciuto, noleggiate tipicamente dal paziente sosia di Egon Spengler che avevo quasi vicino casa e che corrispondono ai nomi di Caccia a Ottobre Rosso, Snake's Revenge, Castelian e Bram Stoker's Dracula*
 
(* BREAKING NEWS - quest'ultimo è un altro della lista di giochi riscoperti unicamente come validi generatori sonori più che splendidi esempi di programmazione ludica, e che per questo mi sono limitato a reperire loose per Game Boy, dove ancora si riesce a racimolare qualcosa per qualche spicciolo contrariamente alla ormai intoccabile versione NES con cui sono cresciuto).

Per dire, giusto oggi ho ricevuto il mio economico loose di Castelian, ma sono certo che sarà meglio di Caccia a Ottobre Rosso, perché qualsiasi cosa è meglio di Cacca a Ottobre Grasso (riferito all'orrendo gioco NES, non il film), vero?!
VERO?! ( - prova ad autoconvincersi fallendo miseramente - ) 
 
Inserendo il buon Rollergames e visualizzando così la sua schermata introduttiva sulla mia TV (puristi inorridite, è una TV a schermo piatto di ultima generazione) ho provato una vaga emozione di certo, ma sono bastati pochi attimi di giocabilità per capire che qui qualcosa proprio non era come me lo ricordavo, o forse lo sapevo già allora solo che la sua fantastica colonna sonora, la quale altro non è che un "Raddosissimo" rendering di Funk Rock vagamente metallaro in versione chiptune, riusciva a distrarmi da tutto il resto facendosi così complice della mia ingenuità da ragazzino quasi undicenne.
 
Già nei primi attimi di prova mi sono subito rassegnato all'idea che fra le fecalità videoludiche con cui sono cresciuto vi era, a sorpresa, anche il buon Rollergames, solo che costui si sapeva nascondere meglio nonostante anch'esso si presentasse al nocciolo come un'altra fecalità videoludica.

La ragione è presto detta, e provo a spiegarla con un'immagine.
 

 
Ecco ritratto il momento in cui la nostra cotonatissima amica molto "late eighties" programma il mix di controlli, reattività generale, rilevamento di collisioni a zona di danni. Vedete? LA TIPA STA DAVVERO CAGANDO NELLA CARTUCCIA!
Questo sì che è programmare una ROM, gente! 
 
I controlli di Rollergames sono infatti fecali,  roba che ti aspetteresti da una produzione Acclaim o LJN e non dalla succursale "furbetta" di Konami! Ok che stiamo parlando di eroici personaggi su Rollerblade ma per carità, è mai possibile che la reattività generale sia così scarsa? Come diamine è possibile che fra tutti e tre gli ammassi di pixel coinvolti non ce ne sia uno capace di farsi controllare decentemente nei cambi improvvisi di salto o di direzione? Possibile che i game tester fossero tutti sotto effetto di qualche "pippone da viaggio" durante le fasi di controllo del gameplay?
 

 
Ma facciamo un attimo un passo indetro e cerchiamo di capire di cosa minchia sto parlando.
Rollergames è un picchiaduro a scorrimento/brawler basato direttamente su un tamarrissimo programma d'intrattenimento statunitense dallo stesso nome andato in onda a partire dal 1989, nel quale numerosi team di tamarri con Mullet o capelli cotonati sfrecciavano su piste in stadi chiusi dove le corse erano solo una patetica scusa per menarsi a vicenda fra pugni, sgambetti e spintoni: insomma, tutto molto "ammerigano" (maggiori info su Wikipedia).
 
 
Questo informe ammasso di squisita beceraggine su tubo catodico durò ben un anno (!), un periodo che sarà sicuramente stato tanto breve quanto intenso considerando che ha poi generato pure un Arcade game (totalmente diverso dalla versione NES, essendo totalmente fedele allo "sport" televisivo rispetto a quest'ultima) e un flipper.
 
 

 
Il programma generò anche una rivista, la quale durò solo un numero, col secondo che venne annunciato per poi non riuscire a esistere in natura! 
 
Tutti i Team della trasmissione sono qui presenti, ma solo tre di questi sono impersonabili dal giocatore:
 
- i T-Flash sono rappresentati da un tizio goffo e corpulento che pare più un giocatore da hockey sovrappeso assolutamente in grado di saltare decentemente pur sapendo menare le mani come pochi altri;
- gli Hot Flash sono rappresentati dalla fluosissima signorina cacatoria che ho deciso amorevolmente di rappresentare lì in alto, la quale ovviamente salta talmente in lungo da risultare spesso causa di bestemmioni anti-liturgici, oltre che risultare ovviamente la meno adatta a picchiare del trio (e ti pareva, luoghi comuni del kaiser...a quando un'altra donna muscolosa e picchiofila sullo stile della prima versione di Angela Belti nel primo Power Instinct?);
- completa il trio giocabile il tizio dei Rockers, un tipo talmente standard da risultare totalmente inutile non eccellendo in nulla, però c'ha il vestiario tigrato che fa tanto glam quindi sai che figo, salvandosi in calcio d'angolo!
 
Tutti i restanti team presenti nella versione televisiva qui compaiono unicamente come nemici. Tutto molto bello, se non fosse per tante brutte cose. Molto brutte.

 - Il level design al cospetto di un occhio moderno appare senza senso, con piattaforme messe assieme senza logica, e che spesso vengono ripetute aggiungendo qualche ostacolo in più, o forse troppo in più;
- le hit box dei nemici sono totalmente esagerate e fuori controllo, al punto che potreste ritrovarvi colpiti anche quando vi ritrovate apparentemente fuori dal loro range d'azione. Le vostra hit box invece, come per sadica magia, spesso risulta andare totalmente a vuoto sfociando così in un sistema di collisioni degno di un brutto gioco Acclaim, LJN o Rare;
- il sistema fisico, peccando di rapidità e fluidità, a volte ci mette del suo facendovi senza logica alcuna rimbalzare contro i muri (!), mandando così letteralmente a putt@n€ il vostro salto e costringendovi a cadere nel vuoto senza vera ragione alcuna;
 - i comandi sono così lenti che vi tocca anticipare la PRESSIONE del salto rispetto all'arrivo dei nemici su schermo/all'esecuzione del colpo. E ho scritto PRESSIONE in maiuscolo non a caso dato che non so perché, ma spesso per avere una minima reattività bisogna sfondare il tasto con un piccone! E no, ho anche testato diversi controller e non cambia nulla;
- nella versione americana del gioco si hanno a disposizione solo tre vite e nessun continue (!), al contrario di quella europea dove i continue sono infiniti (o almeno così sembra); 
- alcune sezioni e boss di fine livello sono sin troppo semplici, mentre altre sezioni e boss invece non prevedono alcun pattern apparente risultando stupidamente difficili, il che denota quanta cura ci avessero messo gli sviluppatori Konami in questo assesto pixelloso fecale.
 
Rollergames non è un totale disastro bensì un titolo rotto per tre quarti: è più che altro un titolo ben pensato ma sviluppato in evidente fretta e senz'alcuna cura per i dettagli che contano davvero. Completato da un Time Limit davvero sensa senso che soprattutto negli ultimi livelli costituirà un serissimo, ulteriore problema, il titolo Ultra Games (Konami) risulta essere totalmente sotto la media qualitativa del team. 
 
Graficamente ben fatto, con diversi sfondi che scorrono in parallasse, alcuni stage che denotano alcuni leggeri cambiamenti nel gameplay (come il secondo stage a scorrimento sul ponte) e una colonna sonora bella tosta impregnata dei classici timbri di synth Konami su hardware Nintendo 8-bit, il titolo riesce effettivamente a dare al giocatore, soprattutto quello revisionista, l'impressione di trovarsi al cospetto di un titolo tanto esteticamente e sonicamente pomposo quanto zoppo nel gameplay generale e controlli, vera fonte cruciale di ogni titolo degno di questo nome.
Per il giocatore meno attento e sempliciotto invece, il tutto darà l'impressione di una cosiddetta "gemma nascosta". Ma basta davvero un po' per rendersi conto che questa roba una volta rimossa la decoratissima corazza poi puzza, e pure tanto.

Messo com'é, Rollergames genera più frustrazione che soddisfazione, non riuscendo a donare mai appieno quel senso di soddisfacenza tipico di molti altri prodotti della sua epoca.
Scaricatevi al massimo la sua colonna sonora, ma il gioco in sé evitatelo come la peste.
 

 
Non rovinatevi la vita a causa di questo cazzone su pattini, potrete tranquillamente viverne senza se finora non ne avete mai sentito parlare.
Suppongo che chiunque sia cresciuto con questo gioco inserito nel proprio NES  e Famiclone, oggi come minimo possa essere affetto da stati di ansia, magari ricoverato in qualche ospedale psichiatrico!
 
Adesso andrò a guardarmi allo specchio, ripetendo al me stesso riflesso che la nostalgia spesso è una scusa per far sì che la realtà possa nuovamente buttartelo nel qulo.
Spero che anche Castelian non mi riservi qualche altra brutta sorpresa, ma se non altro questa volta sono pronto.
Long live the '80s & '90s a prescindere quindi, ma fino a un certo punto.
Alla prossima. 

Commenti

  1. Ciao da Shark! Complimenti bell'articolo. Adoro la colonna sonora di rollergames ;)

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